Non ho pretesa, si capisce, di spiegare come funzionano gli Incantamenti in genere; soltanto i miei. E non è difficile. La magia che funziona non lo è mai.
Un Incantamento va scritto a mano su carta di buona qualità. Non occorre che sia pergamena o vello, non occorrono trucchi teatrali, un po' grotteschi. Ma la qualità, quella sì: carta di pregio, e scritto da una mano sapiente. Non la mia, quindi - uso media digitali fin da quando ero bambino, e la qualità grafica delle mie parole è quella prodotta, appunto, da un bambino. Serve molta presunzione a trovarla naif.
Calligrafia, quindi, su carta buona.
Per usare un incantamento, puoi sederti comodo, in poltrona, con questa carta in mano. Chiudi gli occhi, e tira dodici respiri, contandoli al rovescio, ciascun respiro più lento del precedente. E al dodicesimo, apri gli occhi, e leggi le parole a voce alta, senza pensare a nulla, senza aspettarti nulla, senza ansia né speranza, soltanto leggendo, di getto.
Tutto qui.
Gli Incantamenti sono cinque; cinque è il numero di Marte, un numero, in fin dei conti, adeguato a un castello.
Gli Incantamenti sono cinque, e saranno pubblicati anche su questo blog. Se vuoi usarli da casa, puoi farlo, ma attenzione: copiali prima su carta di qualità, in calligrafia. O fallo fare a qualcun altro. In alternativa, puoi imparare un Incantamento a memoria, e pronunciarlo a voce alta così. Ma non leggere da schermo, mai da schermo - non ci sono scorciatoie, con la magia.
C'è un Incantamento per diventare Corvo.
Uno per diventare Albero.
Uno per diventare Fuoco.
Uno per diventare Genio.
E uno per diventare Noi.
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